martedì 9 ottobre 2012

Piove!

Piove, piove, piove e piove e io sono contenta!
Dopo giorni e giorni e giorni di depressione e misantropia sto tornando in attività. La pioggia mi risveglia sempre dal coma esistenziale.
La gente la odia ma a me piace perchè ho sempre pensato che quando c'è il sole le cose possono solo peggiorare. Se piove il tempo è già brutto (?) e le cose non possono precipitare.
Mia madre è il mio esatto contrario, diventa intrattabile, si chiude nel suo silenzio e chi s'è visto, s'è visto. Ma non voglio pensarci. Casa mia oggi non esiste.
Mi sento piena di vita, l'odore del bagnato mi rende allegra. Domani ho un fottutissimo esame che smorza un po' la mia euforia ma... pazienza. Non mi va di arrabbiarmi oggi. Mi sarebbe piaciuto molto di più restare fuori tutta la notte a sentire il freddo sulla pelle. L'unica cosa che forse mi manca davvero è qualcuno da abbracciare, mi intristisce il non avere nessuno affianco da riempire di abbracci quando sono contenta, non avere nessuno con cui condividere il mio momentaneo entusiasmo. Everybody needs somebody to hug.
Shh!! Questa frase mi ricorda una canzone che mi ricorda una notte d'estate che mi ricorda... BASTA! Christine oggi ha voglia di sorridere e lo farà, nulla le rovinerà la giornata.
Spero che la pioggia non vada via domani, che continui per tanto, tanto tempo. Almeno sono sicura di essere attiva e felice, qualsiasi cosa accada.
Lene Lovich rende l'atmosfera fetosa, il mio profumo nuovo ai fiori del dragone rende l'aria dolce, la mia volgia di uscire rende tutto più semplice.
Christine vuole imparare a sorridere e se piove sa che ce la farà, le serve solo qualche giorno e tanta buona volontà. Non deludetela anche questa volta. No, no, no!
Oggi sarebbe il giorno adatto a tingermi i capelli di fuxia, il giorno adatto per uscire a fare shopping e riempire il mio armadio di nuove stramberie ma il lavoro me lo impedisce. E' per questo che domani, dopo l'esame soddisferò il mio ego e lo rimpilzerò di affetti fittizi. Voglio prendermi per il culo, voglio lludermi di farcela questa volta, non fermatemi.
Questa settimana mi tatuerò, mi tingerò i capelli, mi vestirò per bene, mi riempiro la testa di molletine trash e uscirò allo scoperto, me ne andrò a testa alta in giro per il mondo.
Christine vuole far finta che, almeno questa volta, ci sarà il lieto fine. Che nessuno bruci i sogni di Christine.




giovedì 4 ottobre 2012

Cose che ho

Voglio stare ad aspettare
e leccarmi le ferite
sotto un cielo di stelle. 
 
Ho  una pila di libri di filosofia morale che mi parlano di disconoscimento, fallibilità dell'io, sensi di colpa e tradimento dell'identità, di maschere e identificazione. Sono libri che, indirettamente, mi parlano di me e che, involontarimanete, sono terapeutici. Ho una Camel Light spenta che mi pende dalle labbra e un pacchetto semivuoto che mi guarda sconvolto. Ho uno stereo che ripete canzoni di tanti anni fa e corde di basso che vibrano nell'aria. Ho un cassetto pieno di lettere scritte da persone che non ci sono più, che sono andate via, che sono volute andare via, che sono dovute andare via ma non volevano farlo. Ho una scatola di lettere scritte e mai spedite a persone che non possono riceverle, che non vogliono riceverle e che non possono riceverle perchè non le ho mai scritte, non le ho volute scrivere e non le scriverò. Ho un cofanetto con regali che profumano di altri tempi, che raccontano storie di infanzia e di adolescenza, di mare e di notti estive che si sono consumate al fumo di un falò e all'umidità dell'acqua, al sapore amaro della salsedine e al profumo delle creme solari e dei vini speziati. Ho un angolo in cui conservo ricordi strappati come carta velina di amicizie andate e amicizie mai consumate, colorate di lacrime e risate che sanno di cannella e giacche di pelle consumata. Ho un quaderno con foto appiccicate con la colla, con volti cancellati e dediche che hanno perso parole perchè ormai è troppo tardi. Ho un armadio pieno di vestiti e trucchi, matite colorate e incensi ancora pregni delle chiacchiere e delle risate di giorni che sono lontani come le casette costruite con i cartoni dove mi rifugiavo quando avevo paura e avevo quattro anni, che quando li guardi, li indossi, li usi o li accendi riempiono le stanze di fantasmi che ti accarezzano e ti baciano, che ti fanno paura però in fondo un po' di amore te lo lasciano. Ho un mobiletto pieno di diari sgualciti, macchiati, bruciati, che vomitano fogli e fogliettini colorati, fiori raccolti e regalati, carte di caramelle e cioccolatini di cui non ricordo il sapore, che piangono sabbia e vento e giornate amare e giornate dolci come i biscotti al miele di Nonna Papera che mi piacevano tanto quando ero piccola e avevo i capelli a caschetto e la bocca imbronciata. Ho zaini che sprizzano gioia e raccontano viaggi con le loro scritte sbiadite, i loro squarci e i loro odori, che quando li apro tirano fuori oggetti di cui non ricordo più nulla. Ho un paio di occhiali sporchi aggrappati al mio naso troppo importante per un faccino tanto bianco ed esile, che mi impediscono di mettere a fuoco con certezza le cose, che ogni tanto devo chiedere se ce la nebbia perchè non comprendo le immagini che si  offuscano all'improvviso. Forse è per questo che ho sempre guardato da sopra, anche se i contorni mi sembrano sfocati e le persone, da lontano,  ombre che galleggiano. Forse è per questo che ogni tanto li chiudo in una scatoletta. Perchè io ho una scatoletta dove ogni tanto chiudo gli occhiali che non mi fanno vedere bene e che hanno sempre le impronte delle mie dita sulle lenti. Perchè io ho le dita che, quando sono stanca di vedere bene, le piazzo sulle lenti degli occhiali e vedo la nebbia e tutto è diverso.

lunedì 1 ottobre 2012

Infinite Sadness

"Love is suicide" 'fanculo Corgan stai zitto una volta per tutte! Scusa...mi sono appena ricordata che sono io a mandare in loop la canzone. Ho bisogno di farmi male ogni tanto, non ascolterò mai una canzone allegra quando sono in queste condizioni. Mi verrebbe la nausea e quella già ce l'ho. Non voglio arrivare a vomitare.
Misantropia. Paranoia. Narcolessia. Idiozia. Disgusto. Chrisitine è tornata, la fase antisociale sta ricominciando e chi s'è visto, s'è visto.
Ho bisogno di bere litri di caffè, sgualcire un libro che possibilmente parli di qualcosa in cui riesca a immedesimarmi -Bukowski e compagnia bella hanno scritto per questo- macchiare magari il suddetto libro di caffè perchè fa mainstream, fumare una decina di sigarette in maniera ossessiva compulsiva, trovare qualcuno con cui ascoltare Mellon Collie and the Infinite Sadness che, insieme a Ok Computer dei Radiohead, fa sempre bene a chi, il masochismo, ce l'ha nel sangue, mettermi a piangere di gusto con il povero sfigato di buon cuore di turno che accetta di ascoltare quel fottutissimo cd con me e mettermi a parlare di pittura astratta e vecchie reminiscenze anni '90.
Ho ripreso le matite in mano e gli unici risultati sono, attualmente, disegni peseudopornograficieroticiblasfemi. Rivisito le principesse Disney in chiave borderline. A me il romanticismo e il rosa sono sempre stati sul cazzo. Penso che mi chiuderò in camera a guardare qualche film splatter-trash anni '80, consumero la mia matita nera per gli occhi all'inverosimile per rendermi irriconoscibile e me ne andrò a lavorare. Oggi di vedere fatine e folletti non me sbatte proprio niente, preferirei restare al buio sotto le coperte a reprimere i conati di vomito ma, tuttavia, non lo farò.
Sorriderò e voi mi sorriderete e sarà, come sempre, la solita farsa in mezzo alla gente.Sorriderò e voi riderete perchè ne avrete motivo, io no.
Sorriderò e voi vi girerete di spalle perchè non a tutti piacciono gli Smashing Pumpkins. E non a tutti piacciono le stornze vestite di nero che ascoltano i loro cd fino a consumarli.