venerdì 23 gennaio 2015

Memorie di un amore. O di quando ti ho perso



Tre anni fa quello era il vino più dolce.
Tu che mi rincorrevi e io che scappavo.
Adesso è tutto diverso, sono io che cerco te in ogni singolo angolo della mia esistenza.
Ti cerco nei giorni che non ci sono più e ti tiro fuori a forza, con le mani che mi tremano e gli occhi lucidi.
Ti ricordi amore di quella notte meravigliosa, del caldo e dei sorrisi?
Quello era il vino più dolce che io abbia mai bevuto.
Ti cerco nelle parole pronunciate, in quelle ancora aggrappate alle labbra che forse mai rotoleranno giù, ti cerco in ogni singolo sorriso, in ogni secondo che passa e tu non ci sei.
Ti ricordi amore quando tremavo e non riuscivo a smettere?
Ti ricordi amore di tutte le notti passate ad aspettare l’alba?
Mi piaceva guardare l’alba con te, sperare che domani sarebbe stato perfetto come ogni secondo con te affianco. E ora che non ci sei l’alba non la guardo più, mi nascondo tra le lenzuola per non permettere al primo raggio di sole di accarezzarmi.
Ti ricordi i viaggi, il mare, l’acqua calda della spiaggia di notte?
Ti ricordi che io ero la tua bambina e lo sarei stata per sempre?
Mi hai insegnato a respirare e, ora che non ci sei più ho dimenticato come si fa anche quello.
Ti  cerco nella mia fretta disperata di cambiare tutto, nel mio frenetico fare/disfare valige.
Andrò via e lo farò senza di te, uno sputo in faccia a tutti i maledetti progetti che riempivano la mia testa e le mie agende.
Te la ricordi Berlino?
La volevamo a tutti i costi e ora… ora sono rimasta solo io a rincorrerla con le ultime forze che mi restano.
Te le ricordi le giornate passate a letto a guadarci negli occhi senza dire niente?
Te lo ricordi il mio profumo alla vaniglia?
Ero la tua Vaniglia, dicevi.
Ora non lo uso più, ho cambiato odore per scappare dalla voglia di farmi abbracciare.
Te li ricordi i piedi sul cruscotto, durante un lungo viaggio in un luogo che non esiste, con il caldo che faceva ballare la strada?
E le canzoni? Te le ricordi quelle?
Quando cantavamo per strada ubriachi, la notte, fregandocene di chi poteva svegliarsi.
C’eravamo noi e quello bastava.
C’eravamo noi.
E adesso dove siamo?
Dimmi, tu dove sei?
Ci siamo persi tra le foglie che raccoglievamo in un quaderno verde, tra i sassi che ci portavamo al ritorno di ogni viaggio, tra i “ti amo” e i “vaffanculo”.
Eppure anche quelli erano bellissimi, con la certezza che il giorno dopo li avremmo cancellati con un bacio e un giro tra le lenzuola.
E non è rimasto più niente, se non la mancanza disperata, il folle tentativo di ritrovarti da qualche parte ad aspettarmi.
Io sto scappando da me stessa e ti porto ancora dentro, come un macigno insostenibile, come la più dolce delle maree.
Il mio tutto e il mio niente.
Quello che mi manca, quello a cui non manco.
Quello che a cui appartengo, quello che non mi appartiene.
Il mio più grande amore e il mio più grande dolore.
Il mio inizio e la mia fine.