giovedì 24 gennaio 2013

Madre Vaniglia

Vaniglia, è l'odore che più mi piace, dolce fino a farti sentire voluto bene, una specie di perenne abbraccio. Vangilia, non è il mio nome ma me lo sono appiccicato addosso dopo che qualcuno, durante una serata estiva calda e umida da far mancare l'aria, mi ha dettoaffondando la faccia nel mio collo "Sei la mia vaniglia". Quella persona è ancora accanto a me oggi.
Vaniglia è quello che dirò che sono stata quando i vent'anni saranno passati, è quello che racconterò di me guardandomi allo specchio e annusando i miei vestiti. Anche se di anni ne avrò trenta, sono sicura, continuerò e assere Vaniglia e le mie sciarpe saranno ancora impregnate di fumo di sigarette che si confonde con la dolcezza, sapranno ancora di vita e morte, di baci e dolori. E le mie borse saranno ancora stracolme di sogni e barrette di cioccolata, di agendine e libri, di me e un po' di voi.
Sono sicura che sarò ancora Vaniglia quando un giorno, se un giorno, sarò madre, quando la mia ipotetica sterilità andrà a farsi fottere e la mia pancia si gonfierà a dismisura rischiando di farmi saltare via il piercing.
Sarò ancora Vaniglia quano un giorno forse, avrò una figlia e le racconterò di come mi sono appropriata di questo nome. E le racconterò tutto, delle mie notti insonni, delle sbronze, delle nottate in spiaggi, dei falò, del vino e delle chitarre scordate, degli amici che ci saranno ancora, qualcuno forse sarà andato via ma ce lo ricorderemo ancora. Racconterò a mia figlia di come passavo le mie giornate a leggere libri e a sognare una vita migliore che non so se sarà arrivata e che, se non dovesse essere mai arrivata, si sarà sicuramente addolcita con il suo arrivo. Le racconterò dei viaggi e delle speranze, delle notti fuori casa, dei portoni chiusi e dei lavori cercati disperatamente.
Vaniglia, lo sarò ancora quando la vestirò e le dirò che le voglio bene e che sua madre è sempre stata un po' fuori di testa, le farò vedere le foto di quando avevo i capelli fuxia e lei riderà, a me scapperà una mezza lacrima di nostalgia. Le farò vedere i vecchi vestiti di Vaniglia e le foto e le racconterò di quando piangevo ai concerti e cantavo, di quando bevevo troppo e amavo il mondo.  Guarderà i miei tatuaggi e faremo scandalizzare gli alti genitori quando andrò a prenderla da scuola vestita di nero e con gli anfibi.
Sarò ancora Vaniglia quando le racconterò delle persone che ho amato, quando le racconterò che sua madre ogni tanto ha amato degli uomini e ogni tanto ha amato pure le donne. Sì, perchè a mia figlia racconterò di quando avevo una migliore amica e tra un caffè e un ti voglio bene ogni tanto ci scappava un bacio. Perchè non c'è niente di male a far sapere a tua figlia che, ogni tanto, delle donne le hai amate e sono state importanti per te . Perchè mia figlia deve sapere che se mai un giorno amerà una donna non dovrà avere paura e il suo primo pensiero non dovrà essere "Cosa penserà di me mia madre?". Il suo primo pensiero dovrà essere "Mia madre sarà contenta perchè mi ha insegnato che l'amore è ovunque, l'amore è amore che io ami un uomo o una donna".
Mia figlia saprà che sua madre, Vaniglia, non avrà alcun problema a vederla mano nella mano con un uomo o con una donna o magari in mezzo ai due.
Sarò ancora Vaniglia quando mia figlia avrà me e un padre, forse un'altra madre o, forse, avrà  me, un padre e una madre.
Io comunque sarò sempre Vaniglia.

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